Nell’era degli smartphone, delle camere digitali, della crisi economica e “del che ci vuole posso farlo anche io”, ci ritroviamo sempre più spesso di fronte ad un uso diffuso di immagini di bassissima qualità.
Il che potrebbe interessare poco se facessero parte di una photogallery personale a consumo esclusivo di parenti ed amici.
Il problema sorge quando le ritroviamo in cataloghi aziendali, manuali corporate, siti web, folder e brochure il cui fine dovrebbe essere quello di presentare al meglio azienda e/o servizi e parlare ad un pubblico di possibili acquirenti.