Raccontare per immagini. Tutti lo fanno, pochi lo sanno.

Nell’era degli smartphone, delle camere digitali, della crisi economica e “del che ci vuole posso farlo anche io”, ci ritroviamo sempre più spesso di fronte ad un uso diffuso di immagini di bassissima qualità.

Il che potrebbe interessare poco se facessero parte di una photogallery personale a consumo esclusivo di parenti ed amici.

Il problema sorge quando le ritroviamo in cataloghi aziendali, manuali corporate, siti web, folder e brochure il cui fine dovrebbe essere quello di presentare al meglio azienda e/o servizi e parlare ad un pubblico di possibili acquirenti.

Il primo elemento che si tende a sottovalutare è infatti il significato di composizione fotografica.

Con questo termine si intendono tutte le decisioni prese al momento dello scatto, riguardanti:

  • la scelta del soggetto che si va a rappresentare
  • le valenze relazionali che esso sviluppa con l’ambiente circostante (sfondo)
  • il conseguente legame che si crea con l’osservatore.

Non dimentichiamo che lo scopo ultimo di tutta l’operazione, è quello di produrre un’immagine che trasmetta emozioni e sensazioni in grado di coinvolgere l’osservatore.

Un’immagine insomma in grado di raccontare.

 Ecco dunque alcune regole base da cui è utile partire per produrre immagini significative o anche solo per disporre di un criterio valutativo che vada oltre al semplice “mi piace”, per le immagini che quotidianamente ci vengono proposte.

1. La regola dei terzi*

La regola dei terzi consiste nel dividere la scena che si vuole fotografare in 9 riquadri ideali grazie all’intersezione di due linee orizzontali e due verticali.Le intersezioni di queste linee guida sono i punti più forti in cui collocare gli elementi di spicco dell’immagine finale.Le righe orizzontali sono utili perposizionare l’orizzonte mentre quelle verticali evidenziano le zone di posizionamento del soggetto principale.*La regola dei terzi non è altro che una semplificazione dell’applicazione della sezione aurea e del rettangolo aureo che al momento dello scatto comporterebbe calcoli mentali e proporzioni troppo complessi.

Esempio:

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 2. Il punto di vista

La posizione di chi scatta fornisce un punto di vista rispetto a ciò che si rappresenta. Un’inquadratura ad altezza occhi genera maggior empatia con il soggetto raffigurato. Un’inquadratura dal basso vedrà il soggetto dominare la scena. Nell’inquadratura dall’alto si ottiene l’effetto contrario.

Esempio:

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3. La prospettiva

La prospettiva è data dalla distanza tra soggetto e fotocamera e dall’angolo di ripresa; inoltre ci fornisce il punto di fuga dell’immagine. Le prospettive inattese creano immagini singolari che suscitano maggior interesse. Per questo motivo sono molto utilizzate le linee diagonali che indirizzano senza incertezze l’occhio dell’osservatore verso il punto focale principale.

Le linee di fuga possono essere naturali (ovvero già presenti in natura: fiumi, uccelli in volo etc.) o artificiali (se create ad opera dell’uomo: strade, ponti, grattacieli etc.)

Esempio:

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 4. La pulizia dell’immagine

Una buona messa a fuoco aiuta ad isolare il soggetto principale dallo sfondo. E’ importante quindi fare molta attenzione a non includere elementi di disturbo. Un altro modo per dare importanza al soggetto principale è centrare il soggetto nell’immagine. In questo modo si limitano il senso di spazio e di dimensione intorno al soggetto, e si distoglie l’attenzione da soggetti secondari.

Esempio:

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 5. L’importanza del contesto

Ci sono casi in cui il contesto si rivela determinante nel rendere efficaci il messaggio e le sensazioni che si vogliono trasmettere. Occorre così sfruttare la prospettiva e sviluppare l’immagine su più livelli per mostrare in maniera chiara l’ambiente che circonda il soggetto principale.

Esempio:

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 6. La cornice

Una tecnica semplice per dare risalto alla nostra rappresentazione, consiste nello sfruttare elementi della scena per incorniciare l’immagine. In questo modo lo sguardo dell’osservatore verrà aiutato a focalizzarsi sul soggetto principale. La cornice può essere suggerita da elementi naturali (rami di albero) oppure da elementi architettonici (finestre, arcate etc.).

Esempio:

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 7. Il taglio

Orizzontale o verticale? I tagli verticali permettono di dare più impatto, forza e dinamicità all’immagine rappresentata. Noi siamo maggiormente abituati al formato orizzontale perché è la modalità con cui guardiamo il mondo circostante. Per dare più risalto ai dettagli, occorre imparare a restringere il campo visivo.

Esempio:

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 8. Lo sguardo

Quando si ritrae una persona e lo sguardo di quest’ultima è rivolto verso la camera, l’idea suggerita è quella di un contatto diretto con l’osservatore. Diversamente l’immagine risulta più spontanea e naturale e il soggetto più autentico, ma anche più distante rispetto all’osservatore.

Esempio:

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Detto questo, ciò che vale per la composizione grafica, risulta valido anche per la composizione fotografica. Ovvero le regole sono fatte oltre che per essere rispettate, anche per essere infrante. Ma per infrangerle, prima bisogna conoscerle.

Adesso che possedete qualche strumento in più, starete attenti quando deciderete di sostituirvi al fotografo nella realizzazione degli scatti rappresentativi del vostro esclusivo B&B?

Io mi auguro di sì.

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Simona Facondo

Brand and Communications Consultant. Mi muovo nel mondo della comunicazione concentrandomi sulla strategia, la creatività, la scrittura e il design.